4. Dar schavar untar di trupfan
(Bacher, 1900, III: 309-310; Bellotto, 1978: 300-302; Miorelli et al., 2014: 222-223)
Dar schavar untar di trupfan
Il pastore sotto le gocce
Vor djar iz-ta gebest a schavar in daz1 Obar-Bisele met2 soin öwm3.
Anni fa c’era un pastore nell’Obar-Bisele con le sue pecore.
In a mal4 izz-ar khent abe kan diarnen von Untar-Bisele zo gasa5.
Una volta è venuto giù dalle ragazze dell’Untar-Bisele per far loro visita.
Sèmm hatt-ar aukontàrt in diarnen
Lì ha raccontato alle ragazze
ke er hatt an ringen slaf;
di avere un sonno leggero;
az-ta-se uans6 rüart,
che se uno si muove
izz-ar lai bachant;
lui è tosto sveglio (=è solo sveglio);
un di diarnen håm-s[a]-en nèt geböllt gloabm7 un håm-en auzgelacht.
e le ragazze non gli hanno voluto credere e lo hanno deriso.
Vort azz-ar iz gebest,
Quando fu lontano (= lontano che è stato)
håm-s[a]-ez8 auzgeredet in fra se zo provàra z’ sega
loro hanno deciso ciò tra loro, di provare a vedere
bo9-z iz odar nèt.
se ciò è (vero) o no.
Ma möcht bizzan ke di khüdsarar10 un di schevar slavan nèt inn in di khesar11,
Ma bisogna sapere che i vaccari e i pastori non dormono dentro la malga,
ma sa håm klummane hüttla, augemacht pit holtz
ma hanno piccoli rifugi, fatti con il legno
un untar soin-da zboa långe stången,
e sotto ci sono due lunghi pali,
az-ma möge hevan12 ’z hüttle un trang-z bo-ma bill.
affinché si possa sollevare il rifugio e trasportarlo dove si vuole.
Inn in a söllaz hatt-ta geslaft dar schavar o.
Dentro un tale (rifugio) ha dormito anche il pastore.
In an mal, dòpo nidar (àini)13 di sunn, hatt-ta geschaint schüa14 dar må,
Una sera, dopo sceso il sole, splendeva bella la luna,
un di diarnen von Untar-Bisele håm audarbischt
e le ragazze dell’Untar-Bisele si sono incamminate
un soin gånt au affn pèrge von Obar-Bisele
e sono andate su sul dosso dell’Obar-Bisele
un håm gevånk di hütt drin pittn schavar
e hanno preso il rifugio con dentro il pastore
un håm-ze getrakk nidar in tal vo dar Tufar15 (von prünndla),
e l’hanno portato giù nella valle della Tuvar (delle fontanelle),
a halba ur vort von pèrge, un håm-ze gelekk untar di trupfn16
un’ora distante dal dosso, e lo hanno posizionato sotto le gocce,
bo-da khemmen von krötz abe.
che cadevano dai dirupi.
Dar schavar hatt no hèrta geslaft.
Il pastore dormiva ancora.
Atz mòrgas, bal-z iz khent tak, dar schavar iz darbekht
La mattina, quando è venuto giorno, il pastore si è svegliato
un hatt gehöart di trupfan17 atz tach von hüttle
e ha sentito le gocce sul tetto del rifugio
un hatt gemuant, ’z renk.
e ha immaginato che piovesse.
A pizzle spetar hatt-ar gesekk laüchtn di sunn in pa geschördar 18 vo dar hütt,
Un pochino dopo ha visto splendere il sole tra le intercapedini del rifugio,
un alóra hatt-ar offe getånt di tür un hatt geschauget
e allora ha aperto la porta e ha visto
bo-da iz di sunn un hatt gesekk ke-z is palle mittartage un lai hatt-ar gesek
che c’è il sole e ha visto che è quasi mezzogiorno e subito ha visto
bo-d-ar iz.
dov’è.
Alòra hatt-ar gelatt sèmm di öm zo hüata in åndarn schevar
Allora ha lasciato le pecore da custodire lì agli altri pastori
un hatt augevånk un iz gånt humman
e ha preso ed è andato a casa
un iz nimmar mear åndarst khent in Bisele.