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15. Da alt inn in balt

RACCONTO NR. 15
(Bacher, 1900, IV: 415-417; Bellotto, 1978: 253-259; Miorelli et al., 2014: 201-203)

Di bölf1

I lupi


In an stroach iz-ta gebest an altz baibe inn in an balt, iz un sai tochtar.

Una volta c’era una vecchia signora dentro nel bosco, lei e sua figlia.

Balamång iz-ta gånt dar sun von sàltnar1 in pa disan balt zo helva soin vatar,

Nel frattempo il figlio del saltaro era andato in questo bosco per aiutare suo padre,

un hatt gesek di tochtar vo disan altn, un er izz-ar zuogånt2 un hatt ågevånk3 zo reda pitt disarn diarn.

e ha visto la figlia di questa vecchia, e lui si è avvicinato e ha iniziato (=preso) a parlare con questa ragazza.

Disa diarn iz gebest a schüana4 un in sun von sàltnar5 hatt-ze-en gevallt.

Questa ragazza era una bella (ragazza) e al figlio del saltaro gli piaceva.

Un disar pua hatt-sa6 gevorst z’ sega

E questo ragazzo le ha chiesto di vedere

be-sa-en nimp,

se lo prendeva (in sposo),

un si hatt khött vo ja, un dar pua iz khent bidrùm7 huam aldar luste un hatt khött soin laüt

e lei ha detto di sì, e il ragazzo è tornato a casa tutto felice e ha detto ai suoi

ke dar nimp disa diarn.

che avrebbe preso questa ragazza.

Soine laüt soin gebest alle luste se o un håm khött

I suoi sono stati felici anche loro e hanno detto

ke se seng-z gearn.

che loro erano d’accordo (=che vedevano ciò volentieri).

In ta’8 darnå hatt gevånk in bege dar pua un sai vatar9 un soin gånt zo nemma di diarn

Il giorno dopo ha preso la strada il ragazzo e sui padre e sono andati a prendere la ragazza

un håm-ze gevüart huam10, un dena dar pua hatt-ze gemèchlt.

e l’hanno condotta a casa, e poi il ragazzo l’ha sposata.

Disa11 laüt håm geböllt

Questi familiari hanno voluto

az-da khemm di muatar vo dar diarn o huam,

che venisse a casa anche la mamma della ragazza,

ma si hatt nèt geböllt khemmen, un alóra håm-sa-ze sèmm gelatt.

ma lei non ha voluto venire, e allora l’hanno lasciata lì.

Dar sàltnar12 iz gånt alle tage in pa balt un iz hèrta zuargekheart z’ sega vo dar altn, un lai hatt-ar-ar hèrta getrakk

Il saltaro andava tutti i giorni nel bosco e tornava sempre indietro per vedere la vecchia, e sempre le portava

allz baz se hatt gehatt vo nöatom13.

tutto ciò che lei aveva a bisogno.

A djar dòpo boràtet, dise zboa laüt soin khent zo haba-n a diarnle14.

Un anno dopo sposati, questi due hanno avuto una bambina.

Sa soin gebest alle luste zo haba ditza diarnle15.

Sono stati tutti felici di avere questa bambina.

Dena iz-da vortgånt an éttla djar16 un ditza diarnle17 iz khent groaz un bravat un hatt ågevånk18

Quindi sono passati parecchi anni e questa bambina è diventata grande e coraggiosa e ha preso

zo giana a tìabas19 a vert zo venna di nóna inn in balt.

ad andare talvolta a trovare la nonna dentro nel bosco.

In an sunta dar saltàro iz nèt gånt in pa balt, un alóra di spusa hatt khött kan diarndle:

Una domenica il saltaro non è andato nel bosco, e allora la sposa ha detto alla bambina:

«Sea ditza züale20 geplèttra un tra-z21 dar nóna inn in balt!»

“Prendi questo cestino di roba e portalo alla nonna dentro il bosco!”

’Z diarndle hatt genump ’z züale22 un iz gånt.

La bambina ha preso il cestino ed è andata.

Bal-z iz gebest in nåmp in haüsle,

Quando è stata vicino alla casetta,

hat-z gemèkket, un di nóna hatt-en offegetånt un dena iz-ze gånt in pett z’ slava23,

ha bussato, e la nonna le ha aperto e quindi è andata a letto a dormire,

un ’z diarnle24 hatt-en genump an stual un iz-ze-se gesotzt durch nåmp in pett

e la bambina si è presa una sedia e si è seduta vicino al letto

un hatt ågeschauget di nóna un hatt khött:

e ha guardato la nonna e ha detto:

«O liaba mai nóna, bet långe zenn dar hatt!»

“O nonna mia adorata, che denti lunghi avete!”

Un si hatt khött:

E lei ha detto:

«Vo eltum25, mai khinn!»26

“Dalla vecchiaia, bambino mio”

«O liaba mai nóna, bet groaze oang dar hatt!»

“O nonna mia adorata, che grossi occhi avete!”

Un si hatt khött:

E lei ha detto:

«Vo eltum27, mai khinn!»

“Dalla vecchiaia, bambino mio!”

28«O liaba mai nóna, bet a groasez maul dar hatt!»

“O nonna mia adorata, che bocca grande avete!”

Un si hatt khött:

E lei ha detto:

«Vo eltum, mai khinn … ai, du pist moi, ai, du pist moi!» …

“Dalla vecchiaia, bambino mio... vieni, tu sei mio, vieni, tu sei mio!” ...

Un di nóna hatt gesluntet ’z khinn pitt gelbarla un allz …

E la nonna ha inghiottito il bambino con gli zoccoletti e tutto ...

ma, invétze baz z’ soina gebest di nóna in in pett, iz-z gebest29 dar bolf,

ma, invece che esserci stata la nonna nel letto c’era il lupo,

bo-da hatt gehatt gesek ’z diarnle gian pittn züale30,

che aveva visto la ragazzina andare con il cestino,

un er iz-en gånt vorå zoa zo vrèzza di nóna un ’z khinn o, un am earstn hatt-ar gevrèzzt di nóna, un dena,

e lui se ne è andato prima per divorare la nonna e anche il bambino, e prima ha divorato la nonna, e quindi,

bal-z sèmm iz gerift, hatt-ar gevrèzzt ’z diarnle o.

quando è arrivato lì, ha mangiato anche la ragazzina.

Di laüt von khinn, abas, håm-sa-en pensàrt

La famiglia del bambino, la sera ha pensato

ke ’z slaft31 in ka dar nóna,

che lui dormisse dalla nonna,

un håm-en nicht vürgenump;

e non si sono per nulla preoccupati;

un in ta’32 darnå dar sàltnar33 iz augestånt in aldar früa34 un iz gånt in pa balt gerade zuar kan haus,

e il giorno dopo il saltaro si è alzato la mattina presto e è andato nel bosco diretto alla casa,

z’ sega von khinn, un hatt offe gevuntet da35 tür un er iz lai ingånt un hatt geschauget

per cercare il bambino, e ha trovato aperta la porta e è entrato e ha guardato

un hatt gesekk in bolf inn in pett.

e ha visto il lupo dentro nel letto.

Alóra iz-ar aldar darsrakht;

Allora si è tutto spaventato;

ma daz earst

ma la prima cosa

bo-dar hatt getånt,

che ha fatto,

hatt-ar genump sai sbèrt un hatt hìgehakht in khopf in bolf.

ha preso il suo coltellaccio e ha tagliato la testa al lupo.

Dena hatt-ar-en auvargezoget von pett zo öadeganen auz.

Quindi lo ha tirato fuori dal letto per sventrarlo.

Balamån hatt-ar gehöart rüavan:

Nel frattempo ha sentito chiamare:

«Tùat laise!» …

“Fate piano!” ...

Un hatt nèt gebizzt

E non ha saputo

vo bo-da khint ditza geréda.

da dove veniva questa voce.

Un er hatt ågevånk36 zo hakha nidar pa pauch von bolf zo tüana-n-en offe,

E lui ha preso a squarciare la pancia del lupo per aprirla,

un bal-d-ar hatt gehatt a loch,

e quando ha avuto uno squarcio,

sik-ar ’z khinn, un er hakht un hakht,

vede il bambino, e lui taglia e taglia,

fin azz-ar hatt gehatt ’z loch groaz genùa37,

finché ha avuto uno squarcio abbastanza grosso,

un dena hatt-ar auvargenump ’z khinn no lente un gesunt.

e quindi ha tirato fuori il bambino ancora vivo e sano.

Un dena hatt-ar38 genump ’z khinn affon arm un iz gånt huam un hatt kontàrt allz,

E quindi ha preso il bambino tra le braccia ed è andato a casa e ha raccontato tutto

baz-da iz gescheget;

ciò che era successo;

un dena håm-sa gemacht an guatn vormaz un håm gèst un getrunkht,

e quindi hanno fatto un buon pranzo e hanno mangiato e bevuto,

un azz-sa nèt soin stüfo z’ èzza un zo trinkha, èzzan-sa un trìnkhan-sa no.

che (se) non sono stanche di mangiare e bere, mangiano e bevono ancora.

1 Lezione innovativa: saltàro (Bellotto, 1978: 253) --> (Miorelli, 2014: 201).
2 Lezione innovativa: zuargãnt (Bellotto, 1978: 254) --> (Miorelli, 2014: 201).
3 Lezione innovativa: ã-geheeft (ã-ghevãnk) (Bellotto, 1978: 254) --> (Miorelli, 2014: 201).
4 Lezione innovativa: schümmana (Miorelli, 2014: 201).
5 cfr. n. 1.
6 Lezione innovativa: hatse (Bellotto, 1978: 254) --> (Miorelli, 2014: 201).
7 Lezione innovativa: bodrùm (Bellotto, 1978: 254) --> (Miorelli, 2014: 201).
8 Lezione innovativa: in taghe (in ta’) (Bellotto, 1978: 254) --> (Miorelli, 2014: 201).
9 Lezione innovativa: dar pua un sai vatar håm gevånk in bege (Miorelli, 2014: 201).
10 Lezione innovativa: humman (Miorelli, 2014: 201).
11 Lezione innovativa: Dise (Bellotto, 1978: 255) --> (Miorelli, 2014: 201).
12 cfr. n. 1.
13 Lezione innovativa: gehat mãngl (gehat vo nöatom) (Bellotto, 1978: 255) --> (Miorelli, 2014: 201).
14 Lezione innovativa: zo haba a diarndle (Bellotto, 1978: 255) --> (Miorelli, 2014: 201). n.b. Bach. diarn-le
15 Lezione innovativa: diarndle (Bellotto, 1978: 255) --> (Miorelli, 2014: 201).
16 Lezione innovativa: Dena soinda vortgånt ettlane djar (Miorelli, 2014: 201).
17 Lezione innovativa: djar (Miorelli, 2014: 201).
18 Lezione innovativa: ã-gheheeft (ã-ghevãnk) (Bellotto, 1978: 255) --> (Miorelli, 2014: 201).
19 Lezione innovativa: a-tìabas (Bellotto, 1978: 255) --> atìabas (Miorelli, 2014: 202).
20 Lezione innovativa: zümmale (Miorelli, 2014: 202).
21 Lezione innovativa: tràg-z (Miorelli, 2014: 202).
22 Lezione innovativa: zümmale (Miorelli, 2014: 202).
23 Lezione innovativa: t’schlaava (Bellotto, 1978: 256) --> (Miorelli, 2014: 202).
24 cfr. n. 14.
25 Lezione innovativa: éltom (Bellotto, 1978: 256) --> (Miorelli, 2014: 202).
26 Lezione innovativa: Un ‘s diarndle: “O liaba [...] (Bellotto, 1978: 256) --> (Miorelli, 2014: 202).
27 cfr. n. 25.
28 Lezione innovativa: Un ‘s diarndle no’: (Bellotto, 1978: 256) --> (Miorelli, 2014: 202).
29 Lezione innovativa: is ghebeest (Bellotto, 1978: 257) --> (Miorelli, 2014: 203).
30 Lezione innovativa: zümmale (Miorelli, 2014: 203).
31 Lezione innovativa: ke ’s khinn slaft (Bellotto, 1978: 258) --> (Miorelli, 2014: 203).
32 Lezione innovativa: in taghe (Bellotto, 1978: 258) --> (Miorelli, 2014: 203).
33 cfr. n. 1.
34 Lezione innovativa: vrüa (Bellotto, 1978: 258) --> (Miorelli, 2014: 203).
35 Lezione innovativa: de (Bellotto, 1978: 258) --> (Miorelli, 2014: 203).
36 Lezione innovativa: Un hatt ågevånk (Miorelli, 2014: 203).
37 Lezione innovativa: genùmma (Bellotto, 1978: 259) --> (Miorelli, 2014: 203).
38 Lezione innovativa: Un dénna hattar (Bellotto, 1978: 259) --> (Miorelli, 2014: 203).